LED Niello per coltivare cannabis

Coltivare cannabis è vietato, ma se il numero di piante è esiguo, e a maggior ragione se se ne fa un utilizzo terapeutico, è ormai più che lecito, almeno a giudicare dall’attuale orientamento giurisprudenziale e anche per puro buon senso, quel senso pratico, e umano, di cui ci si augura siano dotate sia le forze dell’ordine che i magistrati.

Inoltre mentre scrivo sono state quasi raggiunte le 500.000 firme necessarie per indire un referendum e rendere legale la coltivazione ed è anche in attesa di seguire il suo iter un testo da pochi giorni uscito dalla commissione Giustizia, che renderebbe possibile coltivare fino a 4 piante, ridicolo per tante ragioni che le capre ignoranti e belanti dei politici proibizionisti ignorano, ma sarebbe già una gran cosa.

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Giovanni Caggia, medico neurochirurgo pugliese, iscritto all’Ordine dei Medici della Provincia di Lecce in data 30.1.1981 con numero di iscrizione 3155, è attualmente responsabile del Dipartimento di Neuroscienze e Centro Cefalee dello Studio Radiologico Associato Calabrese di Cavallino (LE), struttura privata accreditata con il Sistema Sanitario Nazionale. Tra i primi dottori in Italia ad utilizzare la cannabis come terapia per per varie patologie.

Lo Stato dovrà risarcire chi ha usato cannabis

È evidente come, anche alla luce delle evidenze scientifiche e degli orientamenti politici attuali in materia di cannabis, un crimine enorme sia stato commesso nei confronti di coloro che hanno utilizzato cannabis per vivere meglio negli ultimi decenni.

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Dottore in Ingegneria Informatica, laureatosi con una tesi di ricerca sviluppata presso IMMCNR di Lecce sul riconoscimento biometrico utilizzando il pattern dell’iride umana, web developer e web marketer presso la web agency Web Lab24, docente di “scienze e tecnologie informatiche” presso la Scuola. Uomo di scienza, convinto antiproibizionista e utilizzatore di cannabis da oltre venti anni. Un cittadino in attesa di leggi più giuste e in attesa di ristori.

Curarsi da soli: non fatelo da casa

Curarsi da soli, facendosi autoprescrizioni non è una cosa auspicabile, ma in alcuni casi singolari è la cosa migliore che possa accadere. Sono un ingegnere informatico di 45 anni, vecchio ordinamento, laurea conseguita brillantemente con una tesi sperimentale riguardo image processing e riconoscimento biometrico, conto in banca in attivo e nessun debito con la giustizia. Se nonostante le difficoltà che i tratti autistici, diciamo così, e quello che ne consegue, ho ottenuto tanti, non solo quelli citati, traguardi professionali e sociali, lo devo in prima linea alla cura che mi sono prescritto da me e naturalmente che il caso mi ha un po’ prescritto! Cura in continua evoluzione del resto, e che tendenzialmente in futuro spero di ridurre al solo uso di cannabis, meditazione e conseguimento di obbiettivi (anche questa è una cura!).

Fortunatamente ho avuto la possibilità di accedere a gran parte dei farmaci che mi sono e mi sono stati utili, anche grazie ad alcuni professionisti medici con cui mi sono consultato. Alcuni di questi farmaci potrebbero essere acqua fresca per alcuni, e pericolose sostanze che portano all’abuso per altri. Per me sono stata la salvezza, e non sono le benzodiazepine o gli antidepressivi SSRI che in genere gli psichiatri prescrivono praticamente a tutti, non sono neanche antipsicotici o stabilizzatori dell’umore, anch’essi tanto cari agli psichiatri, e che magari in tanti casi sono anche utili.

Le sostanze che ho usato di più e grazie alle quali anche con patologie invalidanti come l’ansia generalizzata ho potuto ottenere tutto quello che ho ottenuto sono le seguneti:

  • cannabis;
  • tramadolo;
  • gabapentin e pregabalin;
  • alcol etilico; (inclusi birra e vino)
  • caffeina e nicotina.

Ovviamente non sono le uniche sostanze che ho utilizzato nella mia vita, ma credo siano quelle a cui devo la maggior parte degli effetti terapeutici sul breve e sul lungo periodo dal punto di vista neuropsichiatrico. Molti di questi farmaci non li utilizzo più e altri sto smettendo di usarli, o lo faccio a periodi. Sono lucido e in salute, e anche se sono pieno di lavoro da fare per i tanti clienti, trovo il tempo per scrivere queste righe. Forse perché ritengo importante rompere qualche schema sbagliato e irrazionale, sicuramente perché ho voglia di farlo. Si tratta giusto della testimonianza di un cittadino non tanto qualunque ma in fondo non tanto diverso da te che leggi queste righe.

Chiedere sempre ai dottori, magari a più di uno

Ora io sono un caso davvero eccezionale (le sostanze ti aiutano ma possono davvero rovinarti la vita), e solo a onor della cronaca riporto quanto scritto, e non per invitare nessuno a usare queste sostanze. Semmai a farne valutare l’utilizzo dai professionisti che dovrebbero seguire chi ha problemi neurologici e/o psichiatrici. Il pregabalin viene dato da molti medici in Italia e non solo come acqua fresca, magari demonizzando oppiacei e oppioidi e spacciandolo come un farmaco sicuro. Non lo è assolutamente se non sotto stretto controllo, facilmente può indurre dipendenza e abuso in alcuni soggetti. È un farmaco importante per gestire certi tipi di dolore neuropatico, e sicuramente anche per controllare certi tipi di epilessia e di sindromi ansiose, ma non è un farmaco dal basso profilo di rischio come viene spacciato dal sistema sanitario nazionale. La cannabis è molto più sicura è paradossalmente è illegale. Il CBD è sicurissimo, e in molti casi potrebbe sostituire o coadiuvare oppiacei e farmaci come il pregabalin, ma è boicottato ampiamente!

Leggi questo recente articolo su quanto sia pericoloso il pregabalin se usato senza le dovute precauzioni

Fare sport è una gran cura per tutto

Non dovrebbe esserci bisogno di dirlo, è ovvio: lo sport, nelle sue varie forme, è un’ottima terapia. Lo sport svolto in modo opportuno è un prezioso alleato nella ricerca del benessere psico-fisico. Con o senza l’utilizzo di sostanze attive sul SNC.

Dottore in Ingegneria Informatica, laureatosi con una tesi di ricerca sviluppata presso IMMCNR di Lecce sul riconoscimento biometrico utilizzando il pattern dell’iride umana, web developer e web marketer presso la web agency Web Lab24, docente di “scienze e tecnologie informatiche” presso la Scuola. Uomo di scienza, convinto antiproibizionista e utilizzatore di cannabis da oltre venti anni. Un cittadino in attesa di leggi più giuste e in attesa di ristori.

Si arrestano i malati: pazzesco!!!

Pensavamo non accadesse, ma invece è accaduto…

Già perché un onesto cittadino, che con tante difficoltà – perché anche crescersi due piccole piantine autofiorenti è difficile e costoso! – cerca di curarsi utilizzando la sostanza, o le sostanze, che meglio si addicono ai suoi problemi, senza danneggiare nessuno, anzi facendo del bene alla comunità non regalando soldi ai criminali, giammai POTREBBE PENSARE che lo Stato, che i più deboli, e a maggior ragione i malati, dovrebbe tutelare, questi cittadini li danneggi, li perseguiti e li criminalizzi!!!

Dalle lettere a Matteo… ci sarebbe da fare una rubrica. Matteo Gracis è il direttore di Dolcevita la nota rivista antiproibizionista promotrice della campagna iocoltivo.eu. Campagna di cui abbiamo già parlato, che sosteniamo e che dimostra l’assurdo del sistema italiano. Iocoltivo.eu istiga a delinquere, eppure non viene chiuso, invece i cittadini malati vengono arrestati se coltivano due innocue piantine (praticamente bonsai, e pianteremmo ben altro!). RIDICOLO!!! HAHAHA!!! …ma da chi siamo difesi? Da Pulcinella!!! CAMBINO SUBITO QUESTE LEGGI INFAMI!!!

Malato di sclerosi multipla da diversi anni, ha trovato nella cannabis una valida terapia, così valida che nonostante la malattia è sempre in prima linea per la difesa dei diritti dei malati, contro il becero e anacronistico proibizionismo, voluto solo da lobby e criminalità, che sta danneggiando l’intero popolo italiano. Andrea è uno dei fondatori del Cannabis Club La Piantiamo, il primo cannabis club terapeutico italiano, nato nel 2013. Ha un bel bambino e la sua compagna gli è sempre accanto nella sua lotta radicale contro l’immensa ingiustizia proibizionista.

Il 28 lotto da Bonafede

Il 28 luglio 2020 saremo presso il ministero della Giustizia per continuare a chiedere a gran voce che cessi questa persecuzione verso gli utenti della cannabis, soprattutto i malati che potrebbero risparmiare milioni di euro piantandola, sottraendo gli stessi milioni alla criminalità. Già perché molti malati, pur di avere la loro terapia, devono rivolgersi al mercato nero. Tutto questo è troppo ingiusto, speriamo che Bonafede concordi con noi.

Andrea trisciuoglio, Davide Scrano, Alberico e Omar Nobile, Dario Verga, Fabrizio Pellegrini, Carlo Monaco, Enrico Costantini, Manlio Minichini, Giuseppe Rossodivita e la sempre presente sul campo Rita Bernardini il 28 luglio continueranno questa lunga lotta antiproibizionista dall’esito scontato: vinceremo e chiederemo i danni allo Stato!!!

Fatti (bello/a) con la cannabis!

Malato di sclerosi multipla da diversi anni, ha trovato nella cannabis una valida terapia, così valida che nonostante la malattia è sempre in prima linea per la difesa dei diritti dei malati, contro il becero e anacronistico proibizionismo, voluto solo da lobby e criminalità, che sta danneggiando l’intero popolo italiano. Andrea è uno dei fondatori del Cannabis Club La Piantiamo, il primo cannabis club terapeutico italiano, nato nel 2013. Ha un bel bambino e la sua compagna gli è sempre accanto nella sua lotta radicale contro l’immensa ingiustizia proibizionista.

Cannabis e dipendenze

Se non sono un tossicodipendente lo devo in prima linea alla cannabis! Se non ho avuto problemi a utilizzare oppiacei come l’eroina e ad uscirne pulito, e in salute mentale e fisica, tanto da poter conseguire una laurea in ingegneria e lavorare producendo reddito per me e per gli altri, lo devo in prima linea alla cannabis.

La cannabis ha solamente migliorato la qualità della mia vita praticamente da tutti i punti di vista, è stata più utile di tantissime altre sostanze che ho utilizzato alla ricerca del benessere psico fisico e molto meno dannosa delle altre sostanze.

Oggigiorno il CBD mi apre altre prospettive di benessere, la ricerca tanto auspicata, che per fortuna nonostante il criminale proibizionismo è andata e va avanti, ci ha fatto isolare e conoscere questa preziosa molecola, e tante altre molecole e meccanismi stiamo conoscendo. Avremmo molte più possibilità se fosse già libera, e fosse semplice già per ognuno sperimentare e testare diverse varietà alla ricerca del benessere. Parliamo di sollievo dai problemi gastrointestinali, come di sollievo da ansia e depressione, come si sollievo da dolori cronici, o da inappetenza, o da insonnia… parliamo di star bene, cosa che il proibizionismo ci nega.

Vorrei poter utilizzare più CBD e assumere meno cannabis fumando, di certo fumo molto meno tabacco di quando avevo vent’anni e fumavo un pacchetto di sigarette al giorno, ma se non ci fosse il proibizionismo che limita disponibilità e fa lievitare i costi, potrei assumere solo cannabis, magari vaporizzandola. Quanto danno fanno quei criminali dei politici che sostengono certe leggi anacronistiche, assurde e dannose per il popolo.

Dottore in Ingegneria Informatica, laureatosi con una tesi di ricerca sviluppata presso IMMCNR di Lecce sul riconoscimento biometrico utilizzando il pattern dell’iride umana, web developer e web marketer presso la web agency Web Lab24, docente di “scienze e tecnologie informatiche” presso la Scuola. Uomo di scienza, convinto antiproibizionista e utilizzatore di cannabis da oltre venti anni. Un cittadino in attesa di leggi più giuste e in attesa di ristori.

Incontro con Germana Apuzzo

Nome già noto agli antiproibizionisti Germana Apuzzo incontrerà una nostra delegazione nei prossimi giorni. Germana Apuzzo è niente poco di meno che il direttore (o la direttrice che dir si voglia) dell’Ufficio Centrale Stupefacenti.

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Malato di sclerosi multipla da diversi anni, ha trovato nella cannabis una valida terapia, così valida che nonostante la malattia è sempre in prima linea per la difesa dei diritti dei malati, contro il becero e anacronistico proibizionismo, voluto solo da lobby e criminalità, che sta danneggiando l’intero popolo italiano. Andrea è uno dei fondatori del Cannabis Club La Piantiamo, il primo cannabis club terapeutico italiano, nato nel 2013. Ha un bel bambino e la sua compagna gli è sempre accanto nella sua lotta radicale contro l’immensa ingiustizia proibizionista.

Benzodiazepine, cannabis e CBD

In questo articolo parliamo di quella classe di farmaci noti come benzodiazepine. Ce ne sono davvero di tanti tipi caratterizzati da un’emivita più o meno lunga, e sostanzialmente esplicano un effetto ansiolitico, ossia cancellano l’ansia, e non solo quella.

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Dottore in Ingegneria Informatica, laureatosi con una tesi di ricerca sviluppata presso IMMCNR di Lecce sul riconoscimento biometrico utilizzando il pattern dell’iride umana, web developer e web marketer presso la web agency Web Lab24, docente di “scienze e tecnologie informatiche” presso la Scuola. Uomo di scienza, convinto antiproibizionista e utilizzatore di cannabis da oltre venti anni. Un cittadino in attesa di leggi più giuste e in attesa di ristori.

Cannabis per mal di schiena

La cannabis in Italia è prescrivibile per il dolore neuropatico, per quanto la sua efficacia sul dolore in sé non sia sempre elevata, risulta un ottimo coadiuvante di altre terapie.

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Giovanni Caggia, medico neurochirurgo pugliese, iscritto all’Ordine dei Medici della Provincia di Lecce in data 30.1.1981 con numero di iscrizione 3155, è attualmente responsabile del Dipartimento di Neuroscienze e Centro Cefalee dello Studio Radiologico Associato Calabrese di Cavallino (LE), struttura privata accreditata con il Sistema Sanitario Nazionale. Tra i primi dottori in Italia ad utilizzare la cannabis come terapia per per varie patologie.

420 ESPLOSIVO!!! Istigazione a delinquere online.

I changemaker si fanno beffa dello Stato impantanato nell’epidemia, e fanno bene!

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Dottore in Ingegneria Informatica, laureatosi con una tesi di ricerca sviluppata presso IMMCNR di Lecce sul riconoscimento biometrico utilizzando il pattern dell’iride umana, web developer e web marketer presso la web agency Web Lab24, docente di “scienze e tecnologie informatiche” presso la Scuola. Uomo di scienza, convinto antiproibizionista e utilizzatore di cannabis da oltre venti anni. Un cittadino in attesa di leggi più giuste e in attesa di ristori.