Vogliamo costituire un portale operativo, informativo e divulgativo sulla cannabis e in particolare su quella terapeutica. Lo scopo primario del sito sarà lottare per far sì che la cannabis terapeutica, legale dal 2007 diventi realmente disponibile ai tantissimi utenti che trarrebbero giovamento dal suo utilizzo. Attualmente la cannabis terapeutica non è di fatto accessibile alla gran parte dei potenziali utenti, in altre parole tante persone che potrebbero avere dei vantaggi terapeutici dall’utilizzo di cannabis e derivati di fatto non possono farlo. I motivi sono tanti, elenchiamo i 4 principali:

  • la disinformazione in cui ci si imbatte quando si cerca di capirne di più sulla cannabis come terapia;
  • la difficoltà a trovare medici preparati che siano in grado di prescriverla, o comunque che siano disposti a farlo;
  • le notevoli difficoltà di approvvigionamento, che minacciano la continuità terapeutica e a volte costringono ad utilizzare varietà diverse, e anche a ricorrere al mercato nero;
  • l’elevato costo della cannabis e dei suoi derivati. Costi ingiustificati essendo la cannabis una pianta facile da coltivare, ed essendo legale quella terapeutica e quindi non gravata dai costi che normalmente gravano sulle sostanze illecite.

Questi motivi uniti all’immotivato anacronistico e antiscientifico pregiudizio che ormai da decenni accompagna questa magica pianta, che come sanno anche i bambini, è dovuto a un vero e proprio boicottaggio attuato dalle lobby del petrolio e altre lobby minacciate da questa innocua piantina, fanno sì che tanti cittadini che potrebbero beneficiare dell’uso di terapie a base di cannabis per curare le più disparate patologie, preferiscano rinunciare del tutto a provare a curarsi con la cannabis e i suoi derivati. Oppure molti curano il dolore cronico o la depressione da lustri con quella che è a tutti gli effetti un’autoprescrizione, attingendo al mercato nero o comunque procurandosela a caro prezzo e con elevati rischi, senza nessuna tutela sanitaria e arricchendo i criminali, quando invece potrebbero utilizzare cannabis di qualità, magari anche a spese del Sistema Sanitario Nazionale, solo che nessuno li avvisa!

Probabilmente molti di voi già sanno dell’utilizzo della cannabis per patologie gravi, per le quali spesso non esistono altre terapie parimenti valide, in realtà le indicazioni della cannabis terapeutica presenti nella letteratura e nella prassi medica sono molte di più di quelle note al grande pubblico! Il solo CBD, un cannabinoide presente in questa pianta che è privo di effetti psicotropi (ossia non sballa) è indicato in un numero crescente di studi come una vera e propria panacea per un sacco di patologie. Questo non deve sorprendere o far diventare scettici, data la massiccia diffusione dei recettori cannabinoidi all’interno del nostro organismo in un sacco di apparati e organi, è normale che i cannabinoidi agiscano su così tanti distretti e funzioni. Quello che in effetti sorprende è che l’azione è quasi sempre benefica e tendenzialmente “modulatrice”, e nel caso del CBD in particolare, sembrerebbe non esistano controindicazioni di sorta, perlomeno alle dosi terapeutiche. In altre parole chiunque di voi stia leggendo queste righe, potrebbe avere un qualche vantaggio dall’utilizzare dei prodotti derivati dalla cannabis! Spero ciò non vi sorprenda. Potrei dire la stessa cosa parlando dell’ortica, che in effetti ha un sacco di indicazioni terapeutiche, e che casualmente è anche una lontana parente della cannabis.

Sciacalli e iene pro cannabis…

In questa già complessa è difficile realtà, non mancano sciacalli e iene pronti a speculare sul disagio e sulle difficoltà dei pazienti. Così se da un lato la cannabis terapeutica non è alla portata di tutti, visti costi e difficoltà, dall’altro sono sorte sedicenti e seducenti cliniche del dolore pronte a elogiare i tanti vantaggi della cannabis terapeutica, ma solo se dispensata dalle loro esperte e costose mani! Non entro nel dettaglio ma queste persone sono dei businessman senza scrupoli, non degli uomini di scienza e ancora meno dei bravi dottori.

…ma contro la legalizzazione

Questi stessi dottoroni sono contro l’autocoltivazione, adducendo motivazioni stupide e inesistenti, come che la cannabis ottenuta da varietà autoprodotte potrebbero non avere le opportune caratteristiche che la rendono terapeutica e magari potrebbe risultare anche pericolosa. La cannabis è un farmaco con un elevato margine di sicurezza, che da milenni l’umanità utilizza per curarsi con profitto. Inoltre per valutare l’efficacia dei cannabinoidi il consiglio è sempre quello di partire da dosi molto basse e aumentarle gradualmente, in questo modo i rischi di sperimentare effetti avversi sono davvero minimi. I sostenitori di queste tesi sostengono che la cannabis coltivata autonomamente non risponderebbe agli standard necessari a definirla terapeutica, ma questa è una cazzata immensa.

…e noi paghiamo!

Tra l’altro una delle peggiori cannabis in questo senso è proprio quella terapeutica prodotta dall’Esercito Italiano, visto che ha una percentuale di THC assai variabile!

Poca scelta a svantaggio del consumatore/paziente

Inoltre le varietà concesse come medicinali sono piuttosto poche non consentendo agli utenti di poter sperimentare le varie combinazioni di terpeni presenti in questa magica pianta, ne di poter valutare diversi rapporti THC/CBD se non i pochi indicati.

Sabotaggio sempre in corso

La verità è che la comunità scientifica tutta ha le mani legate dai tanti e troppi interessi in gioco, la politica invece è per la gran parte collusa con i poteri forti avversi alla cannabis. In altre parole non ve la stanno dicendo tutta, noi invece ve la vogliamo dire e ve la vogliamo dare, la cannabis terapeutica.

Seguire le indicazioni dell’OMS e del Parlamento Europeo

Come medici, professionisti della sanità e uomini di scienza ci teniamo che il nostro Paese segua le raccomandazioni dell’ente più autorevole in materia di Salute: l’Organizzazione Mondiale della Sanità. Probabilmente molti di voi non sanno che pochi mesi fa il parlamento europeo, seguendo un report dell’OMS che raccomandava una rischedulazione della cannabis e dei suoi componenti principali rimuovendola dai vari trattati nazionali sulle droghe, ha votato una risoluzione che dovrebbe aiutare la cannabis terapeutica a diffondersi nelle nazioni che formano l’Unione Europea.

Questa risoluzione, per quanto non vincolante, ha lo scopo di incentivare le nazioni Europee a incrementare l’accesso alla cannabis medica, dando la priorità alla ricerca scientifica e agli studi clinici. Avete sentito niente in televisione in merito? Avete sentito il commento di qualche politico? Il vostro medico curante vi ha accennato qualcosa?!? CERTO CHE NO! E anche il governo del cambiamento non ci sembra aver fatto qualcosa di concreto in questa direzione.