Le condizioni per la rimborsabilità della cannabis in Puglia prevedono che l’inizio del trattamento avvenga in ambito ospedaliero e che la cannabis venga prescritta da uno specialista autorizzato all’interno di un piano terapeutico.

Il piano terapeutico per la cannabis

Io sono solo un dottore in ingegneria informatica, sono avvezzo ai protocolli informatici, ma trovo che la burocrazia unita alla sanità sia una delle matasse più intricate da sciogliere. Ho parlato con tanti dottori e pazienti e devo dire che nessuno mi ha dato delle indicazioni che mi siano sembrate chiare e oggettive e soprattutto praticabili. Naturalmente questo è solo l’ennesimo problema cagionato dal proibizionismo e dalla disinformazione in materia, che anche l’ignoranza e la scarsa proattività di tanti medici supporta. In ogni caso a quanto sembra dovrò farmi redarre questo benedetto piano terapeutico.

Da oggi 10 dicembre mi muoverò per avere quello che mi spetta di diritto, ossia la cannabis a spese dello stato per gestire il dolore cronico cagionatomi da un’ernia discale, che attualmente gestisco con Pregabalin e Tramadolo. La mia salute sta venendo inesorabilmente danneggiata ogni giorno più del dovuto per colpa dei medici ignoranti che mi circondano (non tutti per fortuna e alcuni loro malgrado) e dello Stato che mi ospita con le sue leggi infami e criminali.

L’argomento è molto delicato, parliamo della mia salute, per questo documenterò tutto con i miei blog e forse anche con video su youtube, e sarò pronto a portare in tribunale tutti i medici che mi forniranno informazioni sbagliate nell’esercizio delle loro funzioni. Attualmente in tribunale ci sto per portare un otorino di questo sud dalla sanità malata. E sarò pronto a denunciare tutte le cose non a norma in cui mi dovessi imbattere prima di ottenere l’agognata cannabis a spese dello Stato. Dopo potrò concentrarmi sulla class action per essere risarcito dai tantissimi danni subiti per colpa di leggi criminali, paragonabili a quelle naziste, o a quelle talebane.

Una volta ottenuta la mia cannabis a spese dello stato sarò lieto di condividere quanto appreso con altri pazienti, allo scopo apriremo anche un Cannabis Social Club, oltre ai nostri siti e canali social.

La legge vigente in Puglia sancisce che il costo dei farmaci cannabinoidi importati dall’estero è rimborsabile dal Servizio Sanitario regionale per l’analgesia nel dolore cronico (con particolare riferimento al dolore neurogeno) in cui il trattamento con antiinfiammatori non steroidei o con farmaci cortisonici o oppioidi si sia rilevato inefficace.

Ricado assolutamente in questa fattispecie, e aldilà della minore efficacia dei farmaci citati, in assenza di cannabis, c’è anche da dire che usando la cannabis posso diminuire drasticamente i dosaggi degli stessi, cosa che il mio fegato apprezzerebbe non poco.

Per ottenere il piano terapeutico dovrò recarmi presso una delle strutture autorizzate dalla regione Puglia (ospedale o farmacia ospedaliera) e farmi redigere il piano terapeutico con cui ritirare la terapia ogni mese. A quanto sembra per ritirare la terapia a volte è sufficiente portare ogni mese il piano terapeutico, altre volte questo va accompagnato dalla ricetta medica, redatta ogni mese dallo specialista o dal medico di base.

La domanda che ora sorge spontanea è la seguente:

Quali sono in Puglia le strutture autorizzate a fare il piano terapeutico?

Domani chiamerò l’ASL e ci divertiremo! Spero di non imbattermi nel solito dipendente pubblico ignorante e cafone a cui sfugge che è in quel posto per lavorare per me, e quindi a tutti gli effetti è al mio servizio, senza se e senza ma. Capita quando si lavora per il pubblico, Vi pare?

Dottore in Ingegneria Informatica, laureatosi con una tesi di ricerca sviluppata presso IMMCNR di Lecce sul riconoscimento biometrico utilizzando il pattern dell’iride umana, web developer e web marketer presso la web agency Web Lab24, docente di “scienze e tecnologie informatiche” presso la Scuola. Uomo di scienza, convinto antiproibizionista e utilizzatore di cannabis da oltre venti anni. Un cittadino in attesa di leggi più giuste e in attesa di ristori.