È evidente come, anche alla luce delle evidenze scientifiche e degli orientamenti politici attuali in materia di cannabis, un crimine enorme sia stato commesso nei confronti di coloro che hanno utilizzato cannabis per vivere meglio negli ultimi decenni.

Lo Stato con le sue leggi errate, che non trovano alcuna giustificazione stante la legalità di sostanze dannose come i superalcolici, ormai notoriamente predisponenti alle dipendenze, ha di fatto costretto onesti cittadini ad attingere al mercato nero e a patire ogni sorta di persecuzione.

Un crimine contro l’umanità

Il proibizionismo della cannabis si configura di fatto come un crimine contro l’umanità, che da lustri costringe onesti cittadini a vivere nella clandestinità per curarsi e ricercare il benessere.

Ora servono ristori

Le vittime di un crimine di tale portata non potranno mai ricevere un risarcimento congruo per la loro salute minata e il loro benessere compromesso e soprattutto per la loro dignità calpestata. In ogni caso è d’uopo che i legislatori lavorino duramente per convenire equi ristori che possano in qualche modo lenire le tante sofferenze cagionate ad onesti cittadini proprio da chi doveva tutelarne salute e benessere.

Ma prima bisogna legalizzare

Lo Stato dovrà spendere un sacco di soldi per ristorare i tanti cittadini danneggiati, ma legalizzando lo Stato avrà modo di guadagnarne tanti di soldi sia sul breve che sul lungo periodo. Ci auguriamo che Mr. Bazooka abbia l’intelligenza necessaria a comprendere l’importanza per il nostro Paese della legalizzazione della cannabis senza compromessi. Eventuali compromessi farebbero solo il gioco delle mafie, la cannabis deve essere super libera, come l’aria, come l’acqua, come la verità.

Dottore in Ingegneria Informatica, laureatosi con una tesi di ricerca sviluppata presso IMMCNR di Lecce sul riconoscimento biometrico utilizzando il pattern dell’iride umana, web developer e web marketer presso la web agency Web Lab24, docente di “scienze e tecnologie informatiche” presso la Scuola. Uomo di scienza, convinto antiproibizionista e utilizzatore di cannabis da oltre venti anni. Un cittadino in attesa di leggi più giuste e in attesa di ristori.