La cannabis in Italia è prescrivibile per il dolore neuropatico, per quanto la sua efficacia sul dolore in sé non sia sempre elevata, risulta un ottimo coadiuvante di altre terapie.
La cannabis è prescrivibile per il mal di schiena? Sì!
Posto che possono esserci diverse cause per il generico “mal di schiena”, che può interessare diversi punti della schiena oltre che estendersi agli arti e al collo, in generale la cannabis è assolutamente prescrivibile per questa sintomatologia. Dal dolore cervicale a quello dorsale e lombare, che nel caso della sciatalgia, interessando il nervo sciatico, provoca dolore alla gamba e al piede.
In generale la cannabis è prescrivibile per tutti i tipi di dolore, in particolare quello cronico, anche solo per testarne l’efficacia, visti i pochissimi effetti collaterali, quasi nulli se parliamo di assumere il solo CBD, ad esempio usando l’olio al cbd.
La cannabis dovrebbe essere legale e così ognuno potrebbe sperimentare diversi strain, più o meno psicoattivi, con differenti profili terpenici e rapporti THC/CBD, e trovare quella che meglio di addice al suo problema.
Purtroppo non è così, in ogni caso la buona notizia è che qualunque medico può prescrivervi la cannabis come rimedio al dolore, in particolare quello neuropatico, come quello cagionato da un’ernia al disco.
A chi scrive questo articolo la cannabis è prescritta appunto per meglio gestire la sintomatologia legata a unìernia discale, che interessa i dischi tra le ultime vertebre lombari, le famigerate (L4, L5) e la prima sacrale (S1). In particolare la cannabis mitiga i dolori della lombosciatalgia, e soprattutto rende più efficaci altri medicinali, come il tramadolo e il pregabalin.
Migliora l’umore e non pensi al dolore
Migliorando anche il mio umore la cannabis rende più sopportabile il dolore, e anche i fastidi, come sensazioni di caldo, punture e formicolii, causati dall’interessamento delle radici del nervo sciatico da parte dell’ernia e delle protuberanze discali.
Non solo per il dolore
Chi scrive utilizza anche la cannabis per meglio gestire la sua “personalità autistica”, e in particolare l’ansia e la depressione che questa sindrome spesso recano. Avere superpoteri in un mondo di superinvidiosi a volte è davvero difficile, o in altre parole essere diversi fra tanti uguali, è bello, ma complicato. Inoltre la cannabis mi da anche maggiore appetito, In parole povere, tout-court come direbbero i francesi, mi da voglia di vivere! (…e scusate se è poco!)
Giovanni Caggia, medico neurochirurgo pugliese, iscritto all’Ordine dei Medici della Provincia di Lecce in data 30.1.1981 con numero di iscrizione 3155, è attualmente responsabile del Dipartimento di Neuroscienze e Centro Cefalee dello Studio Radiologico Associato Calabrese di Cavallino (LE), struttura privata accreditata con il Sistema Sanitario Nazionale. Tra i primi dottori in Italia ad utilizzare la cannabis come terapia per per varie patologie.